Rock'n'roll High School - ...nulla sarà più come prima!!

Sunday, August 13, 2006

La reale realtà


Rifinanziamento della guerra, legalità, valori e realismo del no...

In Afganistan è in corso una guerra di aggressione, contraria alla legalità internazionale nell’avvio e nella conduzione. La partecipazione dell’Italia a questa guerra è incompatibile con la Costituzione, è stata decisa per mera subordinazione e viene sostenuta per «non essere esclusi dal governo del mondo». La guerra include, per definizione, la distruzione di esistenze umane e l’accettazione della soppressione dei propri simili come «mezzo di risoluzione delle controversie». Questa ci pare una semplice descrizione dello stato di cose: una constatazione, non un’interpretazione. La «guerra al terrorismo» è una metafora insensata se si traduce in aggressione armata a un paese, mietendo migliaia di vittime civili. L’idea d’instaurare con le armi democrazia e diritti, in sé contraddittoria, ha esibito nei fatti il suo fallimento. Anche per chi non la «ripudia», anche per chi la sostiene, la guerra in Afganistan non riesce a enunciare propri obiettivi condivisibili, realistici, raggiungibili. La politica internazionale va riducendosi a politica militare. In Iraq, come in Afganistan, come in Palestina, le vie della diplomazia e del dialogo sono abbandonate e sostituite dall’uso della forza. L’Italia potrebbe realisticamente essere un soggetto attivo di politica internazionale connotato da una volontà incondizionata di pace, da un assoluto rifiuto della guerra. Confermando la partecipazione alla guerra in Afganistan, il governo Prodi rinuncia a costruire questa identità per sottomettersi e conformarsi a scelte già risultate sterili e devastanti. La disponibilità alla guerra non è «un» tema accanto ad altri, ma definisce in maniera essenziale e decisiva le formazioni e i soggetti politici. Il movimento per la pace – e dunque contro la guerra – non ha «governi amici» a priori. Deve in ogni caso sottrarsi a transazioni o “comprensioni”. Il nostro più netto rifiuto degli orientamenti governativi sull’Afganistan non esprime soltanto coerenza nelle convinzioni. Include una richiesta e una proposta.

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