Rock'n'roll High School - ...nulla sarà più come prima!!

Tuesday, October 31, 2006

Due chiacchere con...

"L'impossibilità del possibile diventato passionale"
Yellow Capra - 25 Ottobre 2006

"YC", ovvero in poche parole la vostra ultima fatica discografica, lavoro unicamente basato sull'essenzialità visiva delle cose, album dall'aspetto enigmatico, quasi mistico, da cosa nasce tutto questo, come è partito il progetto e come si è evoluto nel tempo fino ad arrivare ad oggi?

Si è passati da un duo di conoscenti, chitarra e batteria, ad un
trio (con la violoncellista). Poi è entrata la sorella della violoncellista che suonava il flauto. Poi sono entrato io (basso) che ero sulle tracce del chitarrista da un po'. La cosa particolare era suonare in un appartamento, nel sottotetto della casa di famiglia delle ragazze, anche mentre c'erano i loro genitori e i loro amici. È nata nel vero senso della parola la nostra musica da camera, ovvero serate rilassate ad improvvisare e suonare così senza doversi dirigere verso un genere di musica che fosse predefinito. Tutto in modo naturale. Abbiamo trovato il punto di incontro di interessi e ascolti per chi indie rock e per chi classici. Comunque musica evocativa che avesse a che fare con le colonne sonore e con immagini.

Cos'è essenzialmente "Elkloft ", perchè un uscita del genere, e perchè supportata da poche copie su un vinile bianco che sembra riecheggiare vecchie iniziative passate?
Il vinile è sicuramente pieno di calore e personalità rispetto al cd. E adesso, dopo aver passato un periodo di sconfitta sta tornando in Europa, forte quanto prima, anche facendo un po' le scarpe al cd che è stato stretto nella morsa dei lettori mp3, i-pod e internet. La nostra etichetta ha sempre amato il vinile e come prima uscita ha scelto un progetto particolare, coraggioso (per il supporto).

Cos'è realisticamente cambiato da quel giorno del 2001, anno di fondazione della band ad oggi, sia sotto il punto di vista sonoro che umano?
In questi anni non abbiamo suonato da "professionisti", per cui siamo andati un po' per le lunghe, intervallando i problemi di studio-lavoro-vita di ognuno di noi. Ma le cose, passo dopo passo, le abbiamo fatte. Siamo sicuramente migliorati dal punto di vista dell'affiatamento, da quello compositivo e da quello esecutivo. Poi la coesione e la conoscenza tra noi si è sedimentata, formando una vera amicizia. Abbiamo suonato in bei posti, siamo stati coinvolti in progetti teatrali, cinematografici e pubblicitari. Abbiamo un bel po' di pezzi ora, pronti già per un altro disco.

Esibizioni live sempre accompagnate da filmati e collage di foto preparati e montati dal gruppo, perchè questa scelta, perchè questa decisione, perchè questa bellezza? cosa rappresenta ad oggi il fattore live per una band come la vostra?
Il disco lascia libertà di associare la musica alle proprie emozioni o visioni a chiunque, chi dice paesaggi sperduti, chi pioggia sulla città grigia, chi sole sul mare, chi la nonna che fa gli gnocchi, chi un lavandino pieno di capelli tagliati. Per dire. Il nostro amore per il cinema, per la musica applicata alle immagini è stata sviluppata attraverso dei video ad hoc per ogni pezzo che vengono proposti dal vivo. Filmati realizzati da noi, o da amici-conoscenti, fotografie, montaggi di film ecc. Vorremmo che lo spettacolo fosse più completo e totale e questo non perchè il progetto sia tendere all'intellettualismo snob ma solo perchè collima con i nostri interessi e con ciò cerchiamo per noi stessi, che ci appaghi.

Come siete finiti a fare musica per un mediometraggio come The Coastline (1979-85) di Peter Greenaway, che esperienza è stata e come è stato il vostro approccio al mondo della celluloide? Fra l'altro già in passato avevate donato la vostra musica al mondo del grande schermo...
Il Cafè Liber di Torino organizza un interessante manifestazione in cui musicisti di diversa estrazione portano la loro "colonna sonora" ad un film o comunque ad un progetto visivo. L'anno scorso ci hanno proposto "The Coastline", un fluire di immagini acquatiche-marine-pescherecce. In quel caso l'approccio è stato maggiormente elettronico, ma è stato un progetto interessante da sviluppare. In passato abbiamo curato la colonna sonora di un corto di Valerio Rocco Orlando per SKy Cinema. Ma comunque passando dal Milano Film Festival al Festival di Bregenz (Austria), abbiamo scelto sempre di portare progetti video legati alla nostra musica. Adesso ci sono altre cose che bollono in pentola, ma per scaramanzia...