Rock'n'roll High School - ...nulla sarà più come prima!!

Tuesday, December 05, 2006

Due chiacchere con...

"L'eco realista della modernità dal passato tenue"
Satellite Inn - 29 Novembre 2006

"I Satellite Inn hanno creato e affinato il loro sound, quel dreamy folk rock dove si fondono cupe ballate acustiche e rasoiate elettriche"....quanto corrisponde alla realtà e quanto alla bugia di una omologazione?

Beh, diciamo che all'interno di quella definizione (che ci è stata data da Dave Harding, bassista del più grande gruppo di alternative country esistente al mondo, i Richmond Fontaine), ci sono gli elementi che sono lo scheletro portante della nostra musica. Poi a nessuno piace essere etichettati, ma riconosco che nella nostra epoca sia difficile descrivere un "tipo" di musica senza ricorrere a delle definizioni omologabili in un sistema conosciuto. Anche perchè se definissimo la nostra musica solo "rock", o "folk" il senso sarebbe un pò troppo lato.

“In the Land of the Sun” cosa rappresenta per voi, da cosa è nato essenzialmente, e per cosa verrà ricordato nel tempo?
In generale, "In The Land of The Sun" rappresenta la somma degli sforzi fatti nel lungo periodo lontano dalle scene. E' sicuramente un punto di partenza, che fotografa molto accuratamente cosa erano i Satellite Inn al momento della registrazione del disco e cosa, ancora, sono. E' stato anche una specie di sfida, soprattutto a livello di scrittura, un'avventura in un territorio sconosciuto come quello del concept-album, che è sempre stato tra le "cose che ci sarebbe piaciuto fare" ma che, finoa quel momento, non eravamo mai riusciti a realizzare. Per cosa verrà ricordato nel tempo non lo so: spero per le canzoni e per le storie in esse contenute. Era ed è un pezzo della nostra anima, come musicisti e come persone

Quanto e in che modo influisce la poesia nella vostra musica, nel vostro modo di intendere l'arte, nella vostra maniera di pensare e vivere alla giornata?

Personalmente, non sono un grande conoscitore della poesia in senso stretto. Preferisco la narrativa perchè, in qualche modo, è più ancorata alla realtà. Ma riconosco che la scrittura, nella forma canzone, si avvicina di più alla poesia che alla narrativa. E, visto che per noi la scrittura è tanto (nell'economia della musica che produciamo), direi che la vena poetica che ci rappresenta costituisce un pezzo importantissimo del nostro essere un gruppo. Sulla parola "arte" glisserei un attimo: preferisco che le nostre canzoni siano considerate "musica popolare", l'arte è sempre stata, a mio parere, su un piano diverso. Più in alto.

Cos'era essenzialmente "The AWR Session" e dove è andato a finire nel tempo, Perchè questa breve apparizione di un attimo fuggente?
The AWR Session rappresentava un'istantanea di un gruppo alla ricerca del suo suono, e dava l'esatta definizione di come tale suono si era evoluto negli anni e della nostra continua ricerca di qualcosa di più personale rispetto alle prime cose che avevamo prodotto. Come tutte le istantanee, è durato lo spazio di un momento. In realtà ci è servito per ritornare nel giro, sicuramente dalla porta principale, ma aveva molto più senso all'epoca di quando non ne abbia ora, visto che molte delle dinamiche che rendevano quelle registrazioni interessanti sono al momento cambiate, si sono evolute in qualcosa di diverso. The AWR Session è stato la testimonianza di un momento felice. Anche se adesso ci stiamo spostando in una direzione completamente diversa, non è detto che prima o poi non si decida a rispolverarlo...

7 anni per realizzare una nuova uscita discografica, 7 anni di arrivi non arrivi, sette anni da quel "Cold Morning Songs" diventato ormai culto, che oggi riecheggia fortemente nei ricordi di un passato indiscutibilmente unico, che oggi cosa rappresenta e come si è trasformato nel tempo?
Mah, è strano. Penso che le nostre influenze musicali siano cresciute, ma che si ripetano in modo ciclico. Siamo passati da una definizione molto "mainstream" del nostro suono alla completa scarnificazione, con tutte le tappe intermedie incluse. Ora un pò di quel "mainstream" sta tornando a casa, assieme con nuove influenze dettate dal background dei nuovi membri della band. Per noi ha sicuramente rappresentato un punto di svolta, all'epoca. Da semplice bar band a gruppo capace di esprimere un suono personale (anche con tutte le "derivazioni" del caso...). Ora che siamo abbastanza in grado di affidarci alla nostra ispirazione, ci interessa soltanto scrivere buone canzoni.

dalla MoodFood Records americana alla nostrana urtovox, un salto quasi nel vuoto, una diversità di base e di ideologie parallelamente poco simili, quali le dinamiche e quali le sottili divisioni o similitudini?
Al di là delle due realtà differenti, sono più che altro i due periodi a non essere paragonabili. Diverse le aspettative, diversi i mercati, diversa anche la qualità e la quantità del prodotto musicale che i Satellite Inn erano, all'epoca, in grado di esprimere. Quello con la MoodFood è stato un periodo magico, quello dei grandi sogni realizzati e poi spezzati, da cui forse abbiamo preso più ispirazioni di quanto ci possiamo adesso rendere conto. Con la Urtovox è stato un pò come tornare a casa dopo essere stati parecchio da qualche altra parte: si gode delle belle sensazioni del ritorno, ma la freschezza dell' esplorare territori nuovi, beh... quella è andata perduta durante il viaggio.