Due chiacchere con...
"Il comune senso del punk rock'n'roll!!"
The Manges - 3 Dicembre 2006
"Go Down", ovvero un nuovo lavoro, o meglio il nuovo lavoro discografico dei The Manges, da sempre punto di riferimento della scena punk rock'n'roll italiana...un disco che da quale esigenza è nato, da quali idee, e come si è sviluppato nel tempo?
Abbiamo lavorato con calma a questo album, volevamo esserne soddisfatti al 100%. Era da un po' che non ci mettevamo a scrivere pezzi, anche perche' l'anno prima abbiamo portato in giro per l'Italia la cover band mista Manges-Peawees e ci siamo divertiti molto. Volevamo creare continuita' con i nostri dischi precedenti ma allo stesso tempo trasmettere l'atmosfera cupa e decadente che ci sentivamo addosso. Un inno ai perdenti, direi, questa e' l'idea di base. Io e Manuel, batteria, lavoriamo insieme sulle canzoni e lui scrive molti dei testi. Credo che sia stato molto bravo in questo disco, non solo dietro le pelli ma anche come "autore".
Tre cover riempiono l'album: "Revenge of The Nerds", tratta dall'omonimo film, "When Heroes Go Down" di Suzanne Vega ed "Emergency", ottimo tributo al grandissimo Dee Dee Ramone. Perchè queste scelte, e sopratutto cosa rimane in voi di Dee Dee Ramone ora
che non c'è più?
Le cover sono in sintonia col resto del disco. Il pezzo Suzanne Vega ci ha colpito subito appena Mass, il bassista, ha proposto di farlo, e il titolo dell'album e' legato a quella canzone. "La Rivincita Dei nerds" e' un nostro film "culto" da quando siamo ragazzini. Il pezzo rap di Dee Dee e' un omaggio ad un artista, pero' nel momento forse piu "down" della sua carriera, e proprio per questo l'abbiamo fatto. Dee Dee Ramone e' ovviamente un nostro mito e siamo stati fortunati a incontrarlo e conoscerlo.
La copertina di "Go Down", rispetto alle "standard" vostre passate sembra alquanto interessante, enigmatica, semplice ma nello stesso tempo efficace, come è nata l'idea di base e chi è l'artefice di tutto?
Mass e' il grafico della band ma quando si tratta di decidere delle copertine dei dischi, non lasciamo nulla al caso e tutti siamo coinvolti. Lui apprezzava i quadri di Kris Lewis, un giovane artista Americano, e quando ci ha mostrato questo, che si intitola "The Irish Boxer", siamo stati subito tutti concordi nel volerlo in copertina. Crediamo sia perfetto per rappresentare lo spirito del disco. Per fortuna l'autore del quadro e' stato entusiasta della nostra proposta e abbiamo trovato un accordo al volo.
La scelta coraggiosa nel tempo di non cambiare ne musica, ne atteggiamento nei confronti del pubblico, in che modo vi ha penalizzato, e in che circostanza vi ha favorito sulla vostra carriera musicale?
Dipende cosa uno vuole dalla propria band. Se avessimo cercato il "successo", di sicuro le nostre sono state scelte suicide. In realta' abbiamo fatto esattamente cio' che volevamo e il fatto di avere comunque un seguito di fedelissimi e qualche riconoscimento a livello Internazionale ci rende molto fieri. Le nostre scelte, in fondo, hanno pagato sulla lunga distanza mentre abbiamo visto in 13 anni mille gruppi uscire fuori con la boria e i mezzi di chi vuole andare lontano a tutti i costi per poi sparire di scena due anni dopo.Noi siamo sempre qui, cosa volere di piu?
Il vostro ultimo lavoro di inediti risaliva addirittura al 2001 con "The Manges 'r' good enough", dopo di esso, arrivò la raccolta "Rocket to you! 93 -03", cosa portò all'epoca a questo progetto e cosa rimane ad oggi secondo voi nelle menti e i cuori della gente?
Si, nel frattempo c'e' stato anche lo split cd con i Queers che ci ha portato in tour con loro per tutta Europa nel 2004. Li' abbiamo messo 6 inediti. "Rocket To You" serve soprattutto per fare ordine nella discografia della band, che e' dilazionata in molti vinili, splits e compilations che essendo poi usciti per lo piu' su piccole label sono andati esauriti e fuori stampa piuttosto in fretta. Oggi chi compra "Rocket To You" puo' avere una sintesi di tutti i nostri primi 10 anni di storia senza sbattersi su Ebay a cercare i settepollici. Siamo convinti che di certo non cambieremo la storia della musica, ma di sicuro chi ci ha incontrato si ricordera' della nostra onesta' e coerenza.
Rimanendo in contatto sotto il punto di vista live, cosa ha rappresentato, cosa rappresenta, e cosa rappresenterà negli anni a venire la Skaletta di Las Pezia per voi?
La Skaletta e' casa nostra. Tutti e quattro abbiamo lavorato li'. Tutti e quattro ci troviamo li' alla sera e nei weekend e siamo ancora partecipi al 100% della vita del locale, che e' in mano ad alcuni dei nostri migliori amici. vedere il locale crescere e svilupparsi negli anni, grazie agli sbattimenti di un gruppo di amici che diventa poi "scena", e' stato emozionante e esaltante.
Fra l'altro siete stati premiati al mei come "Punk band del 2006", bella soddisfazione credo?
In realta' non eravamo molto interessati alla cosa, e quando ci hanno detto che avevamo vinto siamo rimasti piuttosto sorpresi...ma anche lusingati. Abbiamo partecipato a un bel festivalino che si e' svolto durante il Mei anche se non era esattamente il nostro ambiente, ci siamo divertiti. Per i ragazzi che si sbattono ad organizzarlo il premio e' un modo per fare qualcosa di concreto per i gruppi e questo impegno merita rispetto, al di la' del premio in se'.
...e nel 2006 anche la realizzazione di due singoli in 7", "Vengeance is Mine" e "Kitty and the Manges"...ce ne parlate di questi due mini progetti sonori?
"Vengeance Is Mine" e' una canzone del nuovo disco, quella che ci sembrava piu fica come singolo. Forse ne faremo anche un video. Come B-side c'e' una cover dei Ramones suonata dalla formazione del live tributo "It's Alive". Il 7" e' uscito per "Bam!", una fanzine-magazine che ci piace molto. "Kitty And The Manges" raccoglie le tre collaborazioni con Kitty dei Kowalskis, una band Americana che ha fatto il tour Usa del 2000 con noi. Le canzoni sono state registrate nel 2001 a New York insieme al nostro primo album. Abbiamo parlato a lungo di far uscire questo 7" e poi per fortuna e' arrivata l'occasione giusta con una label Californiana.
Abbiamo lavorato con calma a questo album, volevamo esserne soddisfatti al 100%. Era da un po' che non ci mettevamo a scrivere pezzi, anche perche' l'anno prima abbiamo portato in giro per l'Italia la cover band mista Manges-Peawees e ci siamo divertiti molto. Volevamo creare continuita' con i nostri dischi precedenti ma allo stesso tempo trasmettere l'atmosfera cupa e decadente che ci sentivamo addosso. Un inno ai perdenti, direi, questa e' l'idea di base. Io e Manuel, batteria, lavoriamo insieme sulle canzoni e lui scrive molti dei testi. Credo che sia stato molto bravo in questo disco, non solo dietro le pelli ma anche come "autore".
Tre cover riempiono l'album: "Revenge of The Nerds", tratta dall'omonimo film, "When Heroes Go Down" di Suzanne Vega ed "Emergency", ottimo tributo al grandissimo Dee Dee Ramone. Perchè queste scelte, e sopratutto cosa rimane in voi di Dee Dee Ramone ora

Le cover sono in sintonia col resto del disco. Il pezzo Suzanne Vega ci ha colpito subito appena Mass, il bassista, ha proposto di farlo, e il titolo dell'album e' legato a quella canzone. "La Rivincita Dei nerds" e' un nostro film "culto" da quando siamo ragazzini. Il pezzo rap di Dee Dee e' un omaggio ad un artista, pero' nel momento forse piu "down" della sua carriera, e proprio per questo l'abbiamo fatto. Dee Dee Ramone e' ovviamente un nostro mito e siamo stati fortunati a incontrarlo e conoscerlo.
La copertina di "Go Down", rispetto alle "standard" vostre passate sembra alquanto interessante, enigmatica, semplice ma nello stesso tempo efficace, come è nata l'idea di base e chi è l'artefice di tutto?
Mass e' il grafico della band ma quando si tratta di decidere delle copertine dei dischi, non lasciamo nulla al caso e tutti siamo coinvolti. Lui apprezzava i quadri di Kris Lewis, un giovane artista Americano, e quando ci ha mostrato questo, che si intitola "The Irish Boxer", siamo stati subito tutti concordi nel volerlo in copertina. Crediamo sia perfetto per rappresentare lo spirito del disco. Per fortuna l'autore del quadro e' stato entusiasta della nostra proposta e abbiamo trovato un accordo al volo.
La scelta coraggiosa nel tempo di non cambiare ne musica, ne atteggiamento nei confronti del pubblico, in che modo vi ha penalizzato, e in che circostanza vi ha favorito sulla vostra carriera musicale?
Dipende cosa uno vuole dalla propria band. Se avessimo cercato il "successo", di sicuro le nostre sono state scelte suicide. In realta' abbiamo fatto esattamente cio' che volevamo e il fatto di avere comunque un seguito di fedelissimi e qualche riconoscimento a livello Internazionale ci rende molto fieri. Le nostre scelte, in fondo, hanno pagato sulla lunga distanza mentre abbiamo visto in 13 anni mille gruppi uscire fuori con la boria e i mezzi di chi vuole andare lontano a tutti i costi per poi sparire di scena due anni dopo.Noi siamo sempre qui, cosa volere di piu?
Il vostro ultimo lavoro di inediti risaliva addirittura al 2001 con "The Manges 'r' good enough", dopo di esso, arrivò la raccolta "Rocket to you! 93 -03", cosa portò all'epoca a questo progetto e cosa rimane ad oggi secondo voi nelle menti e i cuori della gente?
Si, nel frattempo c'e' stato anche lo split cd con i Queers che ci ha portato in tour con loro per tutta Europa nel 2004. Li' abbiamo messo 6 inediti. "Rocket To You" serve soprattutto per fare ordine nella discografia della band, che e' dilazionata in molti vinili, splits e compilations che essendo poi usciti per lo piu' su piccole label sono andati esauriti e fuori stampa piuttosto in fretta. Oggi chi compra "Rocket To You" puo' avere una sintesi di tutti i nostri primi 10 anni di storia senza sbattersi su Ebay a cercare i settepollici. Siamo convinti che di certo non cambieremo la storia della musica, ma di sicuro chi ci ha incontrato si ricordera' della nostra onesta' e coerenza.
Rimanendo in contatto sotto il punto di vista live, cosa ha rappresentato, cosa rappresenta, e cosa rappresenterà negli anni a venire la Skaletta di Las Pezia per voi?
La Skaletta e' casa nostra. Tutti e quattro abbiamo lavorato li'. Tutti e quattro ci troviamo li' alla sera e nei weekend e siamo ancora partecipi al 100% della vita del locale, che e' in mano ad alcuni dei nostri migliori amici. vedere il locale crescere e svilupparsi negli anni, grazie agli sbattimenti di un gruppo di amici che diventa poi "scena", e' stato emozionante e esaltante.
Fra l'altro siete stati premiati al mei come "Punk band del 2006", bella soddisfazione credo?
In realta' non eravamo molto interessati alla cosa, e quando ci hanno detto che avevamo vinto siamo rimasti piuttosto sorpresi...ma anche lusingati. Abbiamo partecipato a un bel festivalino che si e' svolto durante il Mei anche se non era esattamente il nostro ambiente, ci siamo divertiti. Per i ragazzi che si sbattono ad organizzarlo il premio e' un modo per fare qualcosa di concreto per i gruppi e questo impegno merita rispetto, al di la' del premio in se'.
...e nel 2006 anche la realizzazione di due singoli in 7", "Vengeance is Mine" e "Kitty and the Manges"...ce ne parlate di questi due mini progetti sonori?
"Vengeance Is Mine" e' una canzone del nuovo disco, quella che ci sembrava piu fica come singolo. Forse ne faremo anche un video. Come B-side c'e' una cover dei Ramones suonata dalla formazione del live tributo "It's Alive". Il 7" e' uscito per "Bam!", una fanzine-magazine che ci piace molto. "Kitty And The Manges" raccoglie le tre collaborazioni con Kitty dei Kowalskis, una band Americana che ha fatto il tour Usa del 2000 con noi. Le canzoni sono state registrate nel 2001 a New York insieme al nostro primo album. Abbiamo parlato a lungo di far uscire questo 7" e poi per fortuna e' arrivata l'occasione giusta con una label Californiana.
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