Rock'n'roll High School - ...nulla sarà più come prima!!

Tuesday, January 16, 2007

Due chiacchere con...

"La malinconia dalle sfumature raramente soffuse"
Morose - 2 Gennaio 2007

Un nuovo lavoro volutamente voluto, un nuovo capitolo sonoro dalle dolci tinte ingrigite dal tempo, un disco come "On the back of each day", che nasce da cosa, da quale sensazione, da quale effervescenza musicale?
Da che cosa nasca una qualsiasi espressione artistica, seppur modesta come questa, è un mistero insondabile. Basta forse sapere dell'incontro di uno spermatozoo con una cellula uovo per dar conto della vita di un uomo?

Quanto c'è di immaginario oggi nella vostra musica, e in che percentuale la musica si intreccia con la passione per le immagini?
Le atmosfere di questo disco sono legate ad un progetto, "Sex Like an x", messo in piedi un paio di estati fa insieme a Marco Monica (In My Room) in cui venivano usate delle proiezioni. L'incontro di musica e immagini può essere molto suggestivo, e anche adesso, quando possiamo, cerchiamo di accompagnare il concerto con delle proiezioni. Per quanto riguarda l'immaginazione, credo sia il nostro bene più prezioso e ritengo, con Breton, che "ridurla in schiavitù, fosse anche a costo di ciò che viene sommariamente chiamato felicità, sia sottrarsi a quel tanto di giustizia suprema che possiamo trovare in fondo a noi stessi."

Come è cambiato l'approccio con la vostra musica nel tempo, e quali le differenze realisticamente reali fra ieri e oggi?
La differenza maggiore rispetto al passato, è che i pezzi di questo disco sono stati composti suonando insieme, ciò ha permesso a Valerio e Pier di dare un contributo più personale e rilevante. Credo si proseguirà su questa strada, per quanto ci verrà concesso dalle Moire.

Com'è lavorare essenzialmente con un personaggio come Fabrizio Modenese Palumbo, produttore anche del vostro ultimo lavoro?
É la prima volta che registriamo in studio, l'esperienza di Fabrizio e Marco Milanesio ci ha aiutato parecchio ad arrivare dove volevamo.

Ritornati da poco dal tour franco lussemburghese, cosa avete trovato, cosa avete lasciato, e cosa vi portate via da questa esperienza live?
Questo tour è stato fantastico, soprattutto perchè abbiamo incontrato persone fantastiche, come Alina Simone, Emmanuel & Joan (YeePee) e Stephane dell'etichetta Travelling Music. Siamo tornati a casa con le valige piene di ricordi.

Cosa lega oggi principalmente i Morose alla Suiteside, una delle realtà discografiche più innovative e promettenti, e quali sarà il prossimo futuro con questa label?
Probabilmente una comune propensione all'autolesionismo, altrimenti è difficile spiegarsi perchè si siano investiti energie e denaro per registrare e stampare un disco che verrà ascoltato da qualche decina di persone.

Nel viaggiare realizzando ottime sensazioni live, quali le differenze fra il nostro bel paese visivo e gli altri paesi a noi vicini, ma forse inesorabilmente ancora troppo lontani?
Nel confrontare la situazione italiana con l'estero si corre sempre il pericolo di vedere l'erba del vicino più verde di quanto sia in realtà. E' però indubbio che Francia, Belgio e Lussemburgo siano paesi che offrono più stimoli e possibilità per musicisti a tempo perso come noi. Certo non ci vuole molto, visto che abitiamo in un paese in cui esistono strutture come Empals e Siae, in cui per avere cachet dignitosi bisogna suonare in una cover band o nelle balere, in cui la gente preferisce farsi code interminabili per sentire il solito dj set tutti i sabati piuttosto che arrivare un pò prima e vedersi il concerto gratis, in cui anche all'interno della scena indipendente vige un conformismo imbarazzante. Ma che siamo un paese ridicolo è un dato di fatto che neanche vale la pena sottolineare.