Due chiacchere con...
"L'insaziabile volontà di bellezza futuristica..."
Quanta paura c'è solitamente, nel non riuscire a individuare la bellezza delle proprie gesta sonore, e quanta perplessità rimane nel tempo dell'attesa, nei confronti di una propria opera, non capita o forse ancora non inneggiata in magnificenza, conta più l'importanza di essere se stessi, o la volontà di essere capiti e apprezzati, creando ad hoc un sentimento sonoro che possa piacere a tutti?
Settlefish - 7 Ottobre 2006
Quanta paura c'è solitamente, nel non riuscire a individuare la bellezza delle proprie gesta sonore, e quanta perplessità rimane nel tempo dell'attesa, nei confronti di una propria opera, non capita o forse ancora non inneggiata in magnificenza, conta più l'importanza di essere se stessi, o la volontà di essere capiti e apprezzati, creando ad hoc un sentimento sonoro che possa piacere a tutti?
J: Ma io credo che entrambe le cose vadano di pari passo. Essere se stessi vuole anche dire per forza di cose andare incontro ai propri gusti. Noi siamo prima di tutto cinque ascoltatori, cinque pers
one che comprano una marea di vinili, cd, andiamo a centinaia di concerti l'anno. Personalmente non mi chiedo come verrà accolto un brano all'esterno ma sicuramente in maniera inconscia qualche processo avviene..inconsciamente mi capita di essere un semplice ascoltatore esterno della band in cui suono.
Emilio: Le cose sostanzialmente devono piacere a noi 5, del parere del "pubblico" ce ne frega pochino, ci interessa il parere di amici, magari altri musicisti amici. Comunque valgono sempre due cose, una l'ha detta robert smith: "se fa schifo a tua madre allora vuole dire che sei riuscito a scrivere un buon pezzo", l'altra l'ha detta ted nugent e la lascio in inglese: "if it's too loud, you are too old".
L'America come spauracchio di tutto il bene e di tutto il male del mondo, America paese affascinante ma puramente inglobato in una mentalità guerrafondaia, America punto di riferimento e di non ritorno dei sogni, delle idee e dei pensieri di noi comuni mortali, cosa rappresenta per voi l'America di oggi, e cosa ha rappresentato quella di ieri, sopratutto dal punto di vista musicale?
E: Mah... Il governo americano fa schifo, non c'è nemmeno da parlarne, Bush è un ex alcolista paraculato da papà, ha scatenato due guerre inutili nei fini della propaganda, dannose per l'umanità e utili solo per i petrolieri neocon yankee. Detto questo, la gente delle americhe, almeno quella che ho conosciuto io, è tutta gente cordiale e simpatica,molto più pulita dei loro cugini inglesi, imparano a suonare in una band a 10 e fanno il culo a molte persone tecnicamente. Un buon 70% della musica che ho ascoltato sin da piccino viene da oltreatlantico, il "68" è partito da san francisco, e le ultime idee degne di qualche tipo di efficacia sovversiva, vedi il "diy" o il primo movimento straightedge (i minor threat non gli earth crisis eh!), vengono da la. Nell'America è nata la peggiore cultura di massa e la più becera logica consumistica, ma per reazione si è sviluppata anche la prima controcultura del '900 e con questa la migliore materia creativa della seconda metà del secolo. Concludo dicendo che noi, come band, siamo un prodotto dei nostri ascolti, che sono, direi esclusivamente "anglosassoni e americanofili", quindi sì, leva quasi tutti i nomi dei componenti e alla fine ti ritrovi con una band americana, da capo a piedi. God bless America!
Se "The Plural of the Choir" ha cambiato radicalmente il suono del vostro espressionismo personale, cosa sarà del futuro musicale dei Settlefish, e a quando un nuovo sconvolgimento ormonale dal lato puramente commerciale come un disco?
E: Mah io di sconvolgimenti ormonali, purtroppo, non ne ho da direi una dozzina d'anni. Se hai il potere di farmi ringiovanire e soprattutto di ridotarmi della mia splendida capigliaqtura di quei giorni, ti prego di aiutarmi. Il lato purmente commerciale non sappiamo bene cosa sia, se hai nel cassetto una hit che possa farci svoltare, ti prego di aiutarmi. Per quello che riguarda il come e il quando posso risponderti che i tempi che avevamo previsto per l'uscita del nuovo disco credo si siano già sensibilmente allungati e che abbiamo scritto un bel po'di materiale a cui stiamo lavorando. Se hai una risposta a queste domande ti lascio dei puntini...........Scrivi quello che desideri!
J: Hehehe...rispondo in maniera pragmatica...il disco nuovo è a buon punto...stiamo definendo ora come e quando registrarlo ed uscira comunque nel 2007....nel frattempo il nostro successo commerciale sarà raggiunto grazie ad un EP che uscirà a Gennaio dal titolo "The Quiet Choir"...che sin dal titolo rimanda all'ultimo disco poichè è una rielaborazione di brani in chiave intimista-acustica...uscirà sempre per Unhip Records.
Bologna terra di nostalgiche avventure e di fenomeni artistici di ieri come di oggi, purezza letteraria data forse dall'aria primaverile annuale, o forse per la capacità espressiva di un privilegio, voi dentro queste atmosfere come e in che modo vi inoltrate?
E: Rispondo esclusivamente a titolo personale. Nonostante Cofferati/Pinocchietto, nonostante i punkabbestia, nonostante molti dei miei amici e molti dei miei amori siano partiti per rincorrere un futuro radioso nel capoluogo di regione lombardo, nonostante il carovita, nonostante molte cose, io di qui non mi scollo. E' solo pigrizia, non c'è nulla di romantico, ma ormai sento di avere radici troppo profonde in questo paesone agghindato coi lustrini. Io non me ne vado. Tenetevi pure Roma, Milano, New York, Los Angeles. Io sto bene qui.
J: Ah Bologna...che dire..sono d'accordo con Emilio che non ci sia niente di tanto romantico nella scelta di stare in questa città...noi 5 ci siamo conosciuti qua, abbiamo sviluppato abitudini amici e quant'altro e ci troviamo a nostro agio...personalmente a volte mi sta stretta come città...e credo soprattutto che stando qua sia più difficile pagare un redattore di nme e portarlo fuori a bere qualche birra in cambio di qualche riga su di noi per il suo prossimo articoletto
Le contraddizioni come contrasti fra le diversità, è questa la base pratica e teorica di una band come voi, sempre pronta ad una rivoluzione dal lato puramente espressivo?
E: Se le tue parole erano un panegirico eufemistico per dire che siamo 5 stronzi con un ego ipetrofico, che quando ci arrabbiamo tra di noi sembriamo zitelle offese, e che sono molti più i lati dei nostri caratteri che ci diversificano l'uno dall'altro, piuttosto di quelli che abbiamo in comune, ma che nonostante tutto siamo amici e continuiamo a macinare chilometri con la band. Allora hai senz'altro ragione.
J: Speriamo ancora che la gente sia interessata ai testi per esempio...qualcuno li legge ancora? Cerca di dare qualche interpretazione?

Emilio: Le cose sostanzialmente devono piacere a noi 5, del parere del "pubblico" ce ne frega pochino, ci interessa il parere di amici, magari altri musicisti amici. Comunque valgono sempre due cose, una l'ha detta robert smith: "se fa schifo a tua madre allora vuole dire che sei riuscito a scrivere un buon pezzo", l'altra l'ha detta ted nugent e la lascio in inglese: "if it's too loud, you are too old".
L'America come spauracchio di tutto il bene e di tutto il male del mondo, America paese affascinante ma puramente inglobato in una mentalità guerrafondaia, America punto di riferimento e di non ritorno dei sogni, delle idee e dei pensieri di noi comuni mortali, cosa rappresenta per voi l'America di oggi, e cosa ha rappresentato quella di ieri, sopratutto dal punto di vista musicale?
E: Mah... Il governo americano fa schifo, non c'è nemmeno da parlarne, Bush è un ex alcolista paraculato da papà, ha scatenato due guerre inutili nei fini della propaganda, dannose per l'umanità e utili solo per i petrolieri neocon yankee. Detto questo, la gente delle americhe, almeno quella che ho conosciuto io, è tutta gente cordiale e simpatica,molto più pulita dei loro cugini inglesi, imparano a suonare in una band a 10 e fanno il culo a molte persone tecnicamente. Un buon 70% della musica che ho ascoltato sin da piccino viene da oltreatlantico, il "68" è partito da san francisco, e le ultime idee degne di qualche tipo di efficacia sovversiva, vedi il "diy" o il primo movimento straightedge (i minor threat non gli earth crisis eh!), vengono da la. Nell'America è nata la peggiore cultura di massa e la più becera logica consumistica, ma per reazione si è sviluppata anche la prima controcultura del '900 e con questa la migliore materia creativa della seconda metà del secolo. Concludo dicendo che noi, come band, siamo un prodotto dei nostri ascolti, che sono, direi esclusivamente "anglosassoni e americanofili", quindi sì, leva quasi tutti i nomi dei componenti e alla fine ti ritrovi con una band americana, da capo a piedi. God bless America!
Se "The Plural of the Choir" ha cambiato radicalmente il suono del vostro espressionismo personale, cosa sarà del futuro musicale dei Settlefish, e a quando un nuovo sconvolgimento ormonale dal lato puramente commerciale come un disco?
E: Mah io di sconvolgimenti ormonali, purtroppo, non ne ho da direi una dozzina d'anni. Se hai il potere di farmi ringiovanire e soprattutto di ridotarmi della mia splendida capigliaqtura di quei giorni, ti prego di aiutarmi. Il lato purmente commerciale non sappiamo bene cosa sia, se hai nel cassetto una hit che possa farci svoltare, ti prego di aiutarmi. Per quello che riguarda il come e il quando posso risponderti che i tempi che avevamo previsto per l'uscita del nuovo disco credo si siano già sensibilmente allungati e che abbiamo scritto un bel po'di materiale a cui stiamo lavorando. Se hai una risposta a queste domande ti lascio dei puntini...........Scrivi quello che desideri!
J: Hehehe...rispondo in maniera pragmatica...il disco nuovo è a buon punto...stiamo definendo ora come e quando registrarlo ed uscira comunque nel 2007....nel frattempo il nostro successo commerciale sarà raggiunto grazie ad un EP che uscirà a Gennaio dal titolo "The Quiet Choir"...che sin dal titolo rimanda all'ultimo disco poichè è una rielaborazione di brani in chiave intimista-acustica...uscirà sempre per Unhip Records.
Bologna terra di nostalgiche avventure e di fenomeni artistici di ieri come di oggi, purezza letteraria data forse dall'aria primaverile annuale, o forse per la capacità espressiva di un privilegio, voi dentro queste atmosfere come e in che modo vi inoltrate?
E: Rispondo esclusivamente a titolo personale. Nonostante Cofferati/Pinocchietto, nonostante i punkabbestia, nonostante molti dei miei amici e molti dei miei amori siano partiti per rincorrere un futuro radioso nel capoluogo di regione lombardo, nonostante il carovita, nonostante molte cose, io di qui non mi scollo. E' solo pigrizia, non c'è nulla di romantico, ma ormai sento di avere radici troppo profonde in questo paesone agghindato coi lustrini. Io non me ne vado. Tenetevi pure Roma, Milano, New York, Los Angeles. Io sto bene qui.
J: Ah Bologna...che dire..sono d'accordo con Emilio che non ci sia niente di tanto romantico nella scelta di stare in questa città...noi 5 ci siamo conosciuti qua, abbiamo sviluppato abitudini amici e quant'altro e ci troviamo a nostro agio...personalmente a volte mi sta stretta come città...e credo soprattutto che stando qua sia più difficile pagare un redattore di nme e portarlo fuori a bere qualche birra in cambio di qualche riga su di noi per il suo prossimo articoletto
Le contraddizioni come contrasti fra le diversità, è questa la base pratica e teorica di una band come voi, sempre pronta ad una rivoluzione dal lato puramente espressivo?
E: Se le tue parole erano un panegirico eufemistico per dire che siamo 5 stronzi con un ego ipetrofico, che quando ci arrabbiamo tra di noi sembriamo zitelle offese, e che sono molti più i lati dei nostri caratteri che ci diversificano l'uno dall'altro, piuttosto di quelli che abbiamo in comune, ma che nonostante tutto siamo amici e continuiamo a macinare chilometri con la band. Allora hai senz'altro ragione.
J: Speriamo ancora che la gente sia interessata ai testi per esempio...qualcuno li legge ancora? Cerca di dare qualche interpretazione?
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