La pubblica sensazione

(Interscope 2006)
L'importanza di chiamarsi in un certo modo e in certe circostanze del tutto privilegiate, l'assenza essenzialista di un potere chiamato irrealtà, che risorge attraverso le noti liete di una analfabetizzazione momentanea, determinista sulle proprie immagini di sfondo trasparente, vittima o carnefice di una considerazione ancora da attuare, da immagazzinare, da semplificare in assenza di dovute spiegazioni, di dovute riconoscienze che tardano ad arrivare.
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